Un’igiene errata può causare secchezza della cute, irritazioni, dermatiti, allergie, infiammazione e dolore ai genitali esterni (“vulva”). O essere comunque un co-fattore importante di vulnerabilità a patologie infettive. Molte fakes sull’igiene intima stanno causando comportamenti errati o francamente dannosi. Per esempio, molte giovani donne ritengono che la depilazione genitale totale sia “molto più igienica”. Errore! Dati scientifici recentissimi confermano un’esperienza clinica pluriennale: la depilazione vulvare raddoppia il rischio di dolore vulvare (“vulvodinia”). Può cioè causare il 100% di rischio in più! Perché?
La depilazione totale non toglie solo i peli. A livello microscopico distrugge infatti il delicato biofilm, vivo e dinamico, di cui fa parte anche l’apparato pilifero, che riveste e protegge la cute vulvare, esponendola a molte più aggressioni da agenti chimici, inclusi i detergenti inappropriati, da agenti fisici, tra cui il laser usato a scopo depilatorio o cosmetico, e infettivi (batterici, micotici e virali).
L’igiene intima è parte essenziale della cura del corpo e l’adozione di abitudini corrette è fondamentale per preservare l’intera salute della zona vulvovaginale, prevenendo o riducendo una varietà di sintomi spiacevoli – quali secchezza, fastidio, bruciore, prurito, o dolore ai rapporti (“dispareunia”) – e le patologie che li sottendono.
I dati clinici riportano che 1 donna su 5 donne sperimenta nella sua vita significativi disturbi vulvari, spontanei oppure provocati dal contatto con indumenti, con le mani o durante il rapporto. Fino a causare sintomi quali prurito e/o bruciore o dolore acuto, che possono durare oltre tre mesi. Perché la cute vulvare ha bisogno di cure speciali? Il tessuto cutaneo della vulva differisce da quello di altre zone per diversi fattori. I più importanti includono
- L’idratazione, minacciata da un’igiene intima frequente e aggressiva, oltre che dalla depilazione totale.
- La vulnerabilità all’attrito: per l’uso frequente da pantaloni super-attillati che aumenta il rischio di dolore vulvare, soprattutto se le cuciture sono spesse, come nei jeans; per sport che, come il ciclismo o l’equitazione, aumentano il rischio di abrasioni se non si usa l’abbigliamento adeguato e la tecnica appropriata.
- La vulnerabilità all’occlusione se usiamo un abbigliamento con troppi strati, che letteralmente non la fa respirare e traspirare.
- La permeabilità ad agenti chimici, fisici, batterici e virali, soprattutto se la cute è abrasa da depilazioni e/o igiene sbagliata aumenta il rischio di displasie vulvari/cancro e infezioni da HPV. Questo facilita stati irritativi visibili perché la cute è diventata più sensibile agli agenti topici rispetto ad altre sedi.
- Inoltre, le caratteristiche stesse della pelle intima cambiano durante la vita di una donna, in risposta alle diverse “stagioni” ormonali: infanzia, età fertile (dalla pubertà alla menopausa), gravidanza e puerperio, e postmenopausa. Ecco perché l’igiene femminile dovrebbe essere personalizzata (non vale qui la regola “taglia unica”) in base alle nostre caratteristiche, esigenze ed età.
Attualmente la scelta tra i prodotti destinati all’igiene intima femminili è ampia, ma alcuni di questi potrebbero essere troppo aggressivi. Ecco perché nella scelta di un detergente intimo si dovrebbe prestare attenzione alle caratteristiche del prodotto, in particolare al suo impatto sull’epidermide della vulva e sulla mucosa del vestibolo, sul pH, e sulla composizione del normale microbiota vulvovaginale necessario per la protezione contro le infezioni.
Il pH vulvare può essere influenzato e modificato da una serie di fattori:
INTERNI:
- Umidità
- Sudore Secreto (perdite) vaginale
- Piegatura anatomica
- Genetica
ESTERNI
- Sapone
- Detergenti
- Prodotti cosmetici
- Occlusione con indumenti aderenti
Mantenere un pH equilibrato nell’ecosistema vulvare e vaginale è essenziale per garantire benessere e salute.
In che modo lo stile di vita influenza la nostra salute intima? Quali sono le abitudini che influiscono maggiormente sulla nostra salute intima? In primo luogo, i vestiti. È stata dimostrata una correlazione tra specifici capi di abbigliamento e la presenza di candidosi o vaginosi batterica. Indumenti intimi in fibre sintetiche, salvaslip, assorbenti igienici, pantaloni attillati e collant creano un effetto barriera, bloccano la traspirazione e aumentano la temperatura, stimolando così la proliferazione dei germi. Il loro uso frequente si associa a un aumento dell’incidenza di candidosi vaginale e vaginosi batterica, che può anche essere più alta quando più di uno di questi articoli viene utilizzato contemporaneamente.
Le lavande vaginali, utilizzate con frequenza da molte donne, non apportano benefici scientificamente comprovati. Al contrario, questa abitudine può alterare la normale flora vaginale riducendo le difese immunitarie e di conseguenza predisponendo alle infezioni. Le lavande vanno usate solo su prescrizone medica, per motivi specifici e per tempo limitato. Anche la depilazione è un rischio, poiché può causare microtraumi cutanei e successiva diffusione di agenti infettivi in tutta l’area pubica.
ALCUNE DRITTE SULL'IGIENE INTIMA
L’igiene intima quotidiana è fondamentale per le donne di tutte le età per mantenere pulita l’area genitale. L’area vulvovaginale deve essere lavata con acqua e una piccola quantità di prodotto detergente. Il lavaggio con acqua da sola potrebbe portare a secchezza della pelle e peggiorare il prurito vulvare. È preferibile un detergente ipoallergenico con pH equilibrato per la pulizia quotidiana della vulva.
- Evitare l’uso di sapone, gel doccia, scrub, bagnoschiuma, deodorante, salviette per neonati o salviette sulla vulva.
- I detergenti a base di acido lattico con pH acido possono aumentare l’omeostasi cutanea e hanno dimostrato di essere utili nelle infezioni vaginali come terapia di supporto (non come trattamento).
- Evitare l’uso di spugne, meglio usare la mano per lavarsi. Asciugare delicatamente con un panno morbido.
- Preferire la doccia al bagno.
- Evitare i lavaggi quotidiani ripetuti perché possono aggravare i sintomi vulvari (una volta al giorno è sufficiente).
- Le docce vaginali non sono raccomandate.
ALCUNE BUONE ABITUDINI:
Capi di abbigliamento
- Indossare indumenti intimi di seta o cotone.
- Evitare abiti aderenti. Indossare pantaloni larghi o gonne e sostituire i collant con le calze.
- Indossare biancheria intima bianca o chiara. Cambiare spesso la biancheria intima.
- Evitare di usare salvaslip quotidianamente.
- Meglio dormire senza biancheria intima.
Prodotti
- Prestare attenzione ad alcuni prodotti, tra cui creme per neonati o pannolini, a base di erbe (per es. olio di tea tree, aloe vera) e trattamenti antifungini che possono includere sostanze irritanti.
- Evitare prodotti antisettici (in crema o aggiunti all’acqua del bagno).
- Non usare polvere di talco.
Inoltre:
- Utilizzare un metodo sicuro di rimozione dei peli pubici e fare attenzione a evitare irritazioni o cicatrici.
- Evitare l’uso di carta igienica colorata.
- Evitare di usare smalto per unghie sulle unghie se si tende a grattarsi.
- Sostituire frequentemente tamponi e assorbenti.