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Chi ha un gatto lo sa. Chi ama i gatti li conosce, spesso li adora, e sa che quel loro leccarsi non è solamente un gesto di igiene e pulizia, ma anche un momento di tranquillità interiore, di pace felina, di sublime star bene con sé stesso che solo il gatto sa godersi fino in fondo. Un bel momento anche per chi li osserva, mentre si puliscono. Si guarda l’animale nella sua fierezza, con gli occhi che diventano piccole fessure, le orecchie all’indietro, il pelo inumidito dal passaggio di quella lingua vetrata che ha proprio la funzione fisiologica di catturare lo sporco e i parassiti che si insinuano tra i peli.
 
 
Tutto bene, fino ad un certo punto. In effetti, il grooming elimina efficacemente sporco e parassiti dal mantello, ma presenta un effetto collaterale che può risultare pericoloso: l’ingestione di grandi quantità di pelo che nello stomaco vanno a formare dei veri e propri boli difficili da eliminare.
Ancora una volta, potremmo dire che chi ha un gatto lo sa.
Conosce che quel loro tossire contorcendosi e quell’emettere strani suoni nel tentativo di vomitare qualcosa sono proprio finalizzati all’espulsione del pelo ingerito durante le operazioni di pulizia. 
Spesso non ci si fa troppo caso, del resto, anche questo è essere gatto. Tuttavia, è importante che il proprietario presti attenzione all’evoluzione di questi episodi. Spesso i boli che si formano nello stomaco assumono dimensioni tali da renderne difficile l’espulsione e, quando i tentativi vanno a vuoto e il gatto non riesce ad espellere altro che succhi gastrici, il rischio di gastriti nell’animale diventa rilevante. 
E’ del tutto normale che il gatto si sforzi a vomitare. E’ altrettanto fisiologico che, talvolta, faccia fatica ad espellere i boli.
Tuttavia, quando si nota che lo sforzo è frequente, risulta opportuno intervenire per tutelare la salute dal gatto a livello gastrico, ma anche a livello dell’intestino. 
Infatti, quando il pelo ingerito è troppo e non viene espulso attraverso il vomito, inizia a transitare nell’intestino, unendosi alle feci e rendendole più dure e secche. Questo può portare ad una forma di stipsi cronica. I gatti più soggetti alle problematiche relative all’ingestione di troppo pelo e alla conseguente formazione di boli sono quelli a pelo lungo, ma non solo. Anche i gatti che vivono in casa sono a rischio, avendo una muta che perdura per tutto l’anno. Chi ha un gatto, queste cose le sa. O meglio: dovrebbe saperle. In questo senso, il farmacista può essere di grande aiuto per spiegare ai proprietari di animali le attenzioni necessarie e i processi che devono essere monitorati, per evitare che il gatto incorra in queste problematiche.
Il farmacista può consigliare l’utilizzo di paste da aggiungere al cibo del gatto. Queste hanno la funzione di favorire l’eliminazione di pelo con le feci, risolvendo alla radice la causa di tutte quelle problematiche, sia a livello gastrico, sia intestinale, derivanti dall’ingestione di troppo pelo. La pasta può essere somministrata mescolata all’alimento o direttamente nella bocca del gatto. Per gli animali diffidenti, e spesso i gatti lo sono, la pasta può essere applicata direttamente sulla zampa, sfruttando proprio il meccanismo del grooming per la somministrazione. In fase acuta, le assunzioni devono essere quotidiane, mentre risolto il problema imminente, basterà somministrare la pasta due volte la settimana.
Va inoltre ricorda al proprietario che è importante spazzolare di frequente l’animale, per eliminare parte di quei peli che, se ingeriti, causano l’insorgere a dei problemi.
Chi ha un gatto lo sa: la sua salute è importante.
 
di Alessandro Fornaro (Giornalista e Farmacista)